Quando mi chiedono “Che fai a Capodanno?”
Quando mi chiedono “Che fai a Capodanno?” entro in modalità panico. Non so perché, ma è una domanda che da sempre mi mette ansia.
Il Natale lo amo: la famiglia tutta insieme, le amiche che tornano a casa, il cibo buono, quella sensazione di pausa preziosa. Capodanno invece… tutta un’altra storia. Non è mai stato “mio”. Se cerco nei ricordi, non trovo un solo 31 dicembre che sia stato davvero memorabile.
I cenoni infiniti, l’outfit obbligatoriamente pieno di paillettes, le lenticchie a mezzanotte e quella regola non scritta del “bisogna fare le 5 del mattino”... tutto questo mi ha sempre fatto odiare Capodanno.
Non sono mai stata la regina della notte, di quelle che amano ballare fino al mattino. Da adolescente, quando le mie amiche mi trascinavano fuori al gelo per fare la fila davanti a un locale, io pensavo solo a quanto fosse forzato quel divertimento.
La verità? Io ho sempre voluto altro: stare con gli amici davanti a un camino, condividere una cena vera, ridere senza l’ansia di apparire scintillante a tutti i costi. Sentirmi libera di indossare jeans e maglione senza sembrare “fuori luogo”.
E allora mi chiedo: perché a Capodanno dobbiamo strafare, fingere, correre dietro a una felicità così… artificiale?
Forse è da qui che è nato Me Lo Merito: dal desiderio di riscrivere certe regole e scegliere momenti che ci somiglino davvero. E se ti dicessi che il nostro prossimo retreat di Capodanno potrebbe essere tutto questo? 😉